Giocare a palla

Baseball

Da ‘Il Bambino a Marilyn Monroe’, nel secolo scorso le storie del Kiwanis e del baseball si intrecciano. Batter up! (In battuta!)

Storia di Curtis Billue

Èil settimo inning e i tifosi, hot dog, birra e popcorn in mano, si alzano e cantano la canzone, “Take Me to the Ball Game”. Uomini e donne adulti che si comportano come ragazzini concitati, ondeggiano con la musica dell’organo e cantano insieme, stonando un po’, la canzone sacra del baseball.

Sono i piaceri semplici della vita. Una giornata trascorsa con amici, la famiglia e qualche sconosciuto, tutti amano il gioco e la squadra. Tutti sperano di sfuggire alle preoccupazioni e le responsabilità, anche se solo per poche ore.

Siamo in estate, la stagione del baseball e dei drammi della statistica. I tifosi guardano i loro nuovi eroi sportivi mentre si svolge la stagione delle partite, allo stesso tempo si raccontano le leggende del passato.

Ma come spesso accade, persi nelle grandi storie del baseball ci sono tanti fili dimenticati, tra questi quello in cui il Kiwanis èfamoso quasi quanto Babe Ruth. Beh, quasi.

Il Kiwanis incrocia numerosi personaggi e momenti storici del baseball, tra cui The Babe (Il Bambino). Molto probabilmente alcuni dei vostri giocatori preferiti sono usciti dai campionati del Kiwanis o ne sono stati toccati in un modo o nell’altro. Ne abbiamo scelti solo alcuni da condividere con voi.

Perciò, prendiamoci un po’ di popcorn caramellato e torniamo indietro, verso il “vecchio gioco a palla”.

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Leprime squadre del Kiwanis
Nei primi anni, a metàdel 1800, il Kiwanis condivideva le stesse radici con il baseball. Erano entrambi “club”, organizzazioni fraterne, di classe media e ricchi imprenditori che pagavano quote associative, votavano norme e regolamenti e si riunivano per grandi celebrazioni.

Ed entrambi giocavano a palla.

Mentre all’inizio del XX secolo le partite di baseball professionale erano giochi rudi, con pesanti cadute, scarpe con punte affilate, linguaggio volgare e tifosi violenti, i club Kiwanis degli anni ’20 risalgono alle origini: al gioco da gentiluomini. I Kiwaniani che formavano le proprie squadre spesso giocavano con altre organizzazioni di service come il Rotary, Elks e Optimist. Dopo una partita amichevole, il club ospitante offriva la cena per tutti i soci per socializzare, tenere discorsi e offrirsi reciprocamente dei premi.

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Nell’articolo della rivista del 1931 “Kiwanis vs. Rotary in Lotta di Sangue”, la descrizione assomigliava a un film di Buster Keaton.

“Il Kiwanis prese la prima mazza. Volume crescente di grida tumultuose da migliaia di tifosi, un cataclisma di sconvolgimenti vulcanici salutòil maggiore McEvans mentre usciva dal “canile del Kiwanis” con quattro mazze che gli dondolavano sulla spalla. … Il maggiore ondeggiòcon tanto fervore – e mancò- e l’ondata che si generòfece volar via i cappelli di paglia dalla testa dei tifosi in tribuna.”

Poi un Kiwaniano “lanciòla pillola in aria” che volòperpendicolarmente “facendo un buco nell’aria”. Quando il giocatore che correva verso la prima base cadde, un altro giocatore terminòla corsa, e andòa sbattere contro un difensore rotariano, questi “fece un volo come un aeroplano e atterrònel fiume James.”

Prima che la palla cadesse, il corridore sostituto corse tanto velocemente a casa che lasciòun “solco profondo 30 centimetri attorno al diamante.”

“Reynolds fu chiamato a riempire il fossato con sassi e ghiaia”, scrive il giornalista, “e il gioco fu posticipatato di venti minuti per dare alle signore la possibilitàdi aggiustarsi il trucco e agli uomini di bere e fumare”.

Dev’essere stata una partita fantastica.

Anche se non tutti i club potevano vantare partite da caricatura, molti ospitavano squadre professionali che arrivavano in città; le partite con i giocatori locali erano spesso una grande attrazione tra i soci.

E non c’èmai stato un pareggio piùgrande di quello con lo stesso ‘Sultan of Swat’: George Herman, “Babe” Ruth Jr.

Babe Ruth

‘Il Bambino’
Stava per finire l’era della “dead-ball”(palla morta), dove i batti e corri e le basi rubate, cosìcome l’uso di palle sporche, logore e spesso alterate, avevano portato a un nuovo tipo di strategia nel baseball: il battitore di potenza. E la stella piùbrillante era Babe Ruth.

Sebbene Ruth fosse una celebritàper le sue prodezze nel fuoricampo, non dimenticòmai le sue radici di bambino povero che all’etàdi 7 anni fu mandato in un orfanotrofio-riformatorio.

Babe Ruth aveva il cuore di un grande bambino e si identificava con i bambini poveri, gli orfani, i malati e disabili. Il percorso del Kiwanis e di Ruth si èincrociato molte volte nell’aiutare i bambini svantaggiati. Lui li ha nutriti, ha sollevato il loro morale e raccolto fondi per progetti a loro sostegno.

Ford Frick, scrittore sportivo e infine presidente della National League Baseball e commissario del baseball, scrisse di “Babe” ad un pranzo del club Kiwanis:

“La stanza era piena di scolari di tutte le età. Non ne potevano entrare di più. Babe si guardava intorno, gli capitòdi guardare fuori dalla finestra. Làfuori, appollaiato su un barile, c’era un monello dalla faccia sporca che salutava con la mano e sorrideva con gioia quando scorse Babe, e sventolava una stampella in segno di saluto. Senza dire una parola, Ruth si alzòdal tavolo, si fece largo tra la folla e scomparve fuori dalla porta.”

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Babe Ruth (center) with Junior Kiwanis Baseball League of East Chicago.  Photo courtesy of East Chicago Public Library

“Qualche minuto dopo tornò, sulle sue spalle era appollaiato il bambino zoppo che pochi minuti prima lo salutava da fuori della finestra. Babe portòil ragazzino teneramente e con leggerezza al tavolo degli oratori, prese una sedia accanto alla sua e vi mise giùil ragazzo”.

Frick lo descrisse come il bambino piùfelice di tutta Birmingham, e come “si era seduto accanto a Babe Ruth, gli aveva parlato e aveva ricevuto una palla da baseball firmata dallo stesso Babe”

Le bande dei ‘tifosi in erba’ e le squadre di ‘ragazzini dei sandlot’
Nei primi anni, i proprietari dei campi da baseball recintavano i campi da golf con assi di legno, cosìi tifosi dovevano pagare per guardare le partite. Che cosa  poteva fare un ragazzino senza un soldo se voleva vedere la partita? Toglieva i nodi del legno dalle assi, ovviamente, e guardava la partita dai fori.

Branch Rickey, dirigente e direttore dei St. Louis Cardinals nel 1919, creòil sistema delle “bande dei tifosi in erba”. I ragazzi potevano guardare la partita gratuitamente in una sezione riservata degli spalti, a condizione che rispettassero un preciso codice di condotta: non saltare la scuola; niente parolacce e volgarità, praticare sport, buone abitudini, linguaggio rispettoso e niente sigarette.

Per il Kiwanis, la prima registrazione di una banda sponsorizzata di ‘tifosi in erba’ fu a Iola, nel Kansas nel 1923, e a Houston nel 1924 con 2000 ragazzini. Il programma di Houston crebbe fino a raggiungere, nel 1930, 16.000 ragazzi e raggiunse il culmine con una visita di Babe Ruth e la preparazione di un gran pranzo per tutti.

Un altro modo in cui il Kiwanis sosteneva il baseball tra i ragazzi era con la sponsorizzazione dei sandlot e dei campionati minori giànel 1923 a East Chicago, in Indiana, e nei quartieri di New York City.

I primi campionati di sandlot del Kiwanis prosperarono e furono i precursori della Little League e della Babe Ruth League baseball, che alla fine li sostituirono.

Ad un certo punto nel 1947, la Federazione Kiwanis Boys Baseball del Distretto di New York si diffuse in 147 cittàe cittadine dello stato e contava piùdi 25.000 ragazzi, vantando uno dei piùgrandi campionati di sandlot del paese. La federazione sosteneva che “la delinquenza giovanile era scesa quasi allo zero” grazie ai programmi di baseball del Kiwanis.

Whitey Ford
Ed “Whitey” Ford

Probabilmente uno dei giocatori della Kiwanis Boys League di maggior successo che riuscìad arrivare alle serie maggiori fu Ed “Whitey” Ford. In un articolo della rivista Kiwanis magazine del 1953, l’immagine del giovane Ford sovrasta un campo di baseball, e promuove una “Kiwanis Nite” per i partecipanti alla convention.

I tifosi del Kiwanis potevano prenotare i posti nello Yankee Stadium per vederlo giocare al costo di 1,75 dollari in tribuna, oppure 2,50 nei palchi. I fortunati Kiwaniani hanno visto il futuro Hall of Fame, Ford, giocare con i compagni di squadra Yogi Berra, Billy Martin, Phil Rizzuto e Mickey Mantle. Quell’anno, Ford andò18-6 con 110 strikeout e aiutòa vincere gli Yankees, il loro quinto titolo consecutivo alle World Series.

“Samuel Solomon il “Rosso” èstata un’altra grande promessa che veniva da una lega di sandlot del Kiwanis. Il promettente difensore della terza base ha giocato nella squadra del club Kiwanis del Bronx nel 1928, prima di firmare per i Chicago Cubs. Aveva 13 anni.

“Essendo il piùgiovane firmatario di un contratto importante della lega, Red ricevette consigli da parte del compagno di squadra Rogers Hornsby, futuro giocatore entrato nella Hall of Fame (Museo dei Famosi), e fece il tifo per la sua squadra quando vinsero il gagliardetto della Lega Nazionale nel 1929. Sempre ottimista, Red era fiducioso nelle possibilitàdei Cubs di vincere una World Series contro la Philadelphia Athletics di Connie Mack. Ma non era destino. I Cubs persero la serie 4-1. Il Rosso tornòa casa abbattuto, e non giocòmai piùnei grandi campionati, usati essenzialmente come trovata pubblicitaria per la squadra.

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Thomas Edison (center), Connie Mack and Philadelphia A’s R. Q. Richards with Florida Kiwanians. Photo courtesy of Edison & Ford Winter Estates

Edison accende un lancio di Cobb
Prima del loro dominio, i Philadelphia A alla fine degli anni ’20 e all’inizio degli anni ’30, erano una squadra in difficoltà, con 10 sconfitte consecutive. Una squadra che aveva bisogno di un bel cambiamento per ribaltare la propria sorte.

Qui entra R.Q. Richards, presidente del Kiwanis Club di Fort Myers, in Florida, e presidente del comitato di baseball del Fort Myers Kiwanis. Cercava una squadra di baseball professionista da allenare in città.

Richards promise a Connie Mack, manager della Philadelphia Athletics, che il sole e il clima caldo avrebbero fatto bene ai suoi giocatori. Mack fu d’accordo e tenne un’allenamento primaverile a Fort Myers nel 1925.

La collaborazione andòbene sia per la cittàche per la squadra. La cittàcrebbe fino a piùdi 9.000 abitanti, quasi il triplo rispetto al 1920. Il club passòdall’ultimo posto nell’American League all’inizio del decennio, al quinto posto nel 1924, fino a vincere il gagliardetto nel 1929 contro gli Yankees e la loro famosa e potente “Murderers’Row”. Gli A collezionarono tre gagliardetti dell’American League consecutivi (1929, 1930 e 1931) e vinsero due World Series consecutive (1929 e 1930).

Thomas Edison, residente a Fort Myers e inventore, era un gran tifoso del baseball. Durante gli anni ’20 aveva posseduto squadre e in occasione di eventi si vedeva con Mack, gli A e con i Kiwaniani.

Ty Cobb
Ty Cobb

Durante una sessione di allenamento primaverile, fu chiesto a Edison di fare uno swing. All’etàdi 79 anni, Edison colpíun singolo di Kid Gleason con Connie Mack che acchiappava. L’anno seguente, colpìun lancio di Ty Cobb, facendolo cadere a terra

“Thomas Edison manda Cobb a Terra in Tilt” fu il titolo della Associated Press.

“Alla sua prima volta come battitore, Edison, un ragazzo del posto, che si è  conquistato un po’ di fama nel campionato delle invenzioni, ieri ha rilanciato la palla al lanciatore con tanta energia da mandare a terra il talento del baseball del valore di 75.000 dollari.”

Secondo il giornalista, i tifosi urlavano entusiasti, “Ingaggiatelo! … Se il signor Edison avesse giocato a baseball invece che occuparsi di luce elettrica, di fonografi, di gomma e di simili fandonie, sarebbe stato un grande battitore libero.”

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Una foto ispira un matrimonio
Durante gli anni ’40 molti giocatori di baseball partecipavano ai giochi di beneficenza del Kiwanis, incluso nientemeno che “lo Yankee Clipper” Joe DiMaggio. Nel 1943, giocava al Gilmore Field di Hollywood, in California, in una partita di beneficenza organizzata dal Kiwanis a favore dei bambini con paralisi.

Ma probabilmente l’incontro piùinteressante tra il Kiwanis e “Joltin ‘Joe” èquello avvenuto otto anni piùtardi in occasione di un servizio fotografico con l’attrice Marilyn Monroe.

Nel marzo del 1951, pochi giorni prima della 12a partita annuale di beneficenza per i bambini con paralisi, il giornalista della Marilyn, David March, organizzòun servizio fotografico presso il campo di addestramento dei Chicago White Sox a Pasadena, in California.

Joe DiMagio

Secondo il Los Angeles Times, la Marilyn era la “mascotte” della Major League All-Stars (a quei tempi una mascotte significava portafortuna e rappresentava la squadra), con giocatori professionisti come Gus Zernial e Yogi Berra, contro le Stelle di Hollywood, squadra della lega minore di Los Angeles.

Per promuovere la partita, Marilyn Monroe fu fotografata a braccetto con i giocatori Zernial, Hank Majeski e Joe Dobson intorno al Brookside Park.

Ma fu un’altra foto dello stesso servizio che attrasse l’attenzione di DiMaggio. In quella foto, si vede la Marilyn che gioca a baseball con Zernial e Dobson. DiMaggio vide la foto e chiese a Zernial cosa aveva fatto per essere tanto fortunato da incontrare la Marilyn. Contattòil suo addetto stampa e gli chiese di organizzare una cena.

E il resto, come si suol dire, èstoria.

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1947 – Kiwanis-sponsored youth league

Integrazione nel baseball
Per molti americani il 15 aprile èil giorno in cui si presenta la dichiarazione dei redditi. Ma i tifosi di baseball lo conoscono come il Giorno di Jackie Robinson. Robinson infranse la barriera del colore della pelle quando entrònella squadra dei Brooklyn Dodgers nel 1947 e diventòil primo afroamericano a giocare a baseball da professionista.

“Decisamente l’idea di integrazione sociale era ancora molto lontana, ma nel baseball tutto puòsuccedere. Si puòintegrare il baseball”, afferma Chris Lamb, professore di giornalismo all’Indiana University-Purdue University di Indianapolis. “Il baseball era cosìimportante per la psiche americana, e Jackie Robinson era la figura nera piùimportante in America ancora prima che il movimento per i diritti civili avesse un nome”.

Nel mondo del baseball giovanile, le comunitàerano dilaniate dal disagio razziale e dalla segregazione sociale.

Quando la squadra Cannon Street YMCA All-Stars, tutta composta da neri, si presentòper giocare nei tornei della Little League, le squadre di bianchi si ritirarono. Quindi i Cannon Street YMCA All-Stars vinsero per rinuncia e avanzarono per il torneo dello stato.

Jackie Robinson
Jackie Robinson

Piuttosto che giocare contro gli atleti neri, le squadre degli stati del sud lasciarono la Little League e dettero vita alla Dixie Youth League, che proibiva i giocatori di colore.

A causa della segregazione i club Kiwanis, da lungo tempo sponsor di programmi di baseball per ragazzi, si trovarono ad un bivio.

Nel 1953, i Kiwaniani del Kentucky, Roscoe J. Lankford e Harry Hoe contribuirono a formare la Little League a Middlesboro, una delle prime squadre integrate nel sud degli Stati Uniti.

“Si impegnarono nell’interpretare il manuale della Little League e a garantire che ‘tutti i ragazzi’ significava ragazzi di qualsiasi nazionalitào razza”, dice Ron Schmidt, produttore di “This Field Looks Green to Me”, un film in fase di realizzazione basato sulla lega di Middlesboro.

Il kiwaniano Hoe usava dire che lui voleva solo che i bambini giocassero a palla.

“Sai cosa vedo quando guardo là? Ragazzi che vogliono giocare a baseball “, diceva. “Nébambini neri, nébambini bianchi. Solo bambini.”

E in Florida nel 1955, la prima partita integrata della Little League nel Sud fu giocata tra una squadra del Kiwanis di Orlando e una di Jaycees Pensacola.

“Era un gran rischio per i genitori, i giocatori e gli allenatori, per tutti”, dice Ted Haddock, produttore del film “Long Time Coming”, che racconta questo viaggio.

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1954 First integrated Little League in Kentucky

“I giocatori di Pensacola dovettero affrontare un viaggio in macchina di 12 ore da Pensacola a Orlando; non erano ancora state costruite autostrade interstatali”, ricorda il produttore. “E, fino agli anni ’50, la Florida aveva uno dei piùalti tassi di linciaggio; quindi il pericolo era reale per questi ragazzi e le loro famiglie, che attraversarono in macchina tutte quelle piccole cittàe strade secondarie.”

Per le famiglie di Orlando, c’era la paura di essere licenziati, di perdere affari e amici, e tanta violenza, se permettevano ai loro figli di giocare.

“Entrambe le squadre dimostrarono molto coraggio da parte degli allenatori, dei giocatori e dei genitori”, conclude Haddock. “Questo èil tipo d’ispirazione di cui abbiamo bisogno oggi.”

Texas Baseball
Kiwanis-supported BASE Play in Texas

Dove siamo oggi
I club Kiwanis continuano a sostenere progetti di baseball, come la Miracle League e BASE Play RBI. Molti club sponsorizzano anche campionati giovanili. Nel 1997, il Kiwanis Park di Moncton, nel New Brunswick, considerato come il piùgrande campo da baseball del Canada ad est di Quebec City, ospitòil Campionato mondiale di baseball Junior e, nel 2004 il Campionato Senior di baseball. Ogni anno dal 1950, il Kiwanis Club di Omaha, Nebraska, funge da sponsor per la squadra della NCAA Division 1 World Series. Il Kiwanis Club di Paducah, Kentucky, invita annualmente i ragazzini di Terrific Kids and del Boys & Girls Club ad una partita dei Paducah Chiefs.

I Kiwaniani donano sempre innumerevoli ore di volontariato ogni anno, come allenatori e personale di supporto per vari programmi di baseball per giovani e meno giovani.

E naturalmente, molti soci del Kiwanis si divertono ancora a colpire o acchiappare qualche palla, a partecipare a qualche partita nel loro campo da baseball preferito.

Nel passato del Kiwanis ci sono grandi momenti di celebritàe di virtùdel baseball. Ma cambiare la vita dei bambini attraverso il baseball, in modo grande o piccolo, èuno dei piùgrandi risultati ancora non raccontati.

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Kiwanis Miracle League in Iowa

 

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